Il Centro Socio Educativo CSE Peter Pan, accreditato per l’Ambito della Valle Brembana, Bergamo, Azienda Isola e Valle Imagna, è rivolto a persone con disabilità di età compresa tra 18 e 65 anni che non necessitano dell’accesso a un servizio socio-sanitario, che prevede quindi continuità assistenziale e/o prestazioni erogate da personale sanitario.
Nel rispetto delle diagnosi e degli aspetti critici di ogni persona, il CSE ha l’obiettivo di promuovere le competenze trasversali di ognuno, per una gestione efficace del proprio percorso biografico, al fine di esercitare il ruolo di cittadino all’interno della Comunità, di residenza e in senso generale.
Attraverso interventi educativi organizzati in progetti personalizzati, per ciascun utente disabile di età compresa tra 18 e 65 anni, il CSE condivide il percorso con la persona, il nucleo famigliare e l’assistente sociale di riferimento, aggiornando il programma e gli interessati periodicamente (come previsto dalla D.G.R. 16 febbraio 2005, n° 20763).
Le esigenze dell’utenza vengono rilevate in fase di presentazione della persona con disabilità da parte dei servizi sociali e/o dalle famiglie ai referenti del servizio, o durante l’attivazione di interventi educativi in altri servizi della cooperativa. Esigenze e bisogni sono il fondamento per la costruzione continua di obiettivi e strategie di intervento.
Le esigenze a cui il CSE risponde possono essere:
Gli interventi e le attività erogate dal Centro Socio Educativo si svolgono all’interno degli spazi CSE a Botta di Sedrina e nell’uso di occasioni e spazi sul territorio che rispondono all’obiettivo generale del servizio e agli obiettivi specifici del progetto di ognuno.
Ogni educatore professionista segue cinque persone, assistito dal coordinatore del servizio.
Le attività comprese in ogni progetto si organizzano in 47 settimane annuali, dal lunedì al venerdì, salvo festivi, per 7 ore continuative dalle 9.00 alle 16:00.
In generale, il CSE è un luogo dove promuovere competenze attraverso la sperimentazione laboratoriale. Grazie ai ruoli acquisiti e alle abilità imparate, che diventano patrimonio permanente del cittadino, la persona può esercitarle partecipando attivamente al tessuto sociale nei vari contesti di vita.
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Presso gli spazi della Comunità Socio Sanitaria
Bocce, piscina, attività motoria a corpo libero e in palestra – sia in CSE che in centri sportivi del territorio - uscite con il gruppo CAI di Bergamo
Si è rilevata strategica, per alcuni utenti del servizio, la promozione e l’esercizio di ruolo in contesti occupazionali. Questo tipo di attività non è configurabile come inserimento lavorativo e retributivo, ma come un’occasione per acquisire competenze organizzative, in collaborazione con altri ruoli (colleghi, compagni…). Inoltre, favorisce lo sviluppo di modalità di gestione delle relazioni che consentono di identificarsi e descriversi come persone che hanno delle responsabilità, rivestono dei ruoli e offrono il loro contributo.
Sono un esempio i ruoli di aiuto cameriere presso un ristorante; aiuto allenatore di una squadra di calcio; aiuto bibliotecario; aiuto segretario presso la sede legale della Cooperativa.
Nel ruolo dell’assistente sociale di riferimento
Con coinvolgimento successivo dell’assistente sociale
La triade di lavoro che subito si costituisce per gestire l’esigenza che la famiglia porta è quella fra famiglia, servizio e assistente sociale.
A seguire viene concordato un periodo di osservazione dell’utente della durata di 3/5 giorni all’interno di attività e laboratori che si possono configurare strategici per questo scopo, poiché consentono un avvicinamento della persona al contesto del servizio, alla sua organizzazione e ai suoi ruoli.
Tendenzialmente le attività vengono selezionate considerando gli interessi della persona e le attività in cui si anticipa un futuro inserimento, ma anche l’organizzazione stessa dell’attività (es. giorno e orario; numero di utenti presenti, ecc.) e modalità relazionali della persona con disabilità (aspetti critici e punti di forza), che la famiglia o precedenti servizi possono descrivere.
Gli elementi rilevati nei giorni di prova fonderanno la valutazione del servizio per l’inserimento del possibile utente, così come la famiglia offrirà un riscontro su elementi osservati e sul feedback ricevuto dal familiare.
Il referente del servizio darà riscontro alla famiglia e al servizio inviante degli elementi raccolti e offrirà una proposta progettuale con obiettivi e strategie per la promozione e lo sviluppo di competenze dell’utente.
Per la realizzazione del progetto educativo si va a creare la squadra di lavoro composta dai genitori e/o familiari, case manager (assistente sociale) e ruoli della cooperativa (referente del progetto) e dai ruoli che di volta in volta vengono coinvolti nel progetto (educatori, volontari, referenti dei contesti territoriali dove l’utente è inserito).
Il progetto ha durata annuale e prevede due momenti di monitoraggio con la famiglia e l’assistente sociale (o più momenti sulla base di esigenze specifiche e/o cambiamenti). Infine, viene consegnata alla famiglia e all’Assistente Sociale una valutazione semestrale del progetto a Giugno e una finale a Dicembre.
L’obiettivo di CSE Peter Pan è la costruzione dell’esigenza e di percorsi sperimentali che promuovono la collocazione della persona nel contesto comunitario e offre la possibilità all’utenza inserita di esprimere il proprio valore sociale, dando un contributo personale.
La presenza di un supervisore garantisce al personale educativo scambi continui e momenti di incontro in equipe, per la condivisione di strategie e azioni efficaci per il raggiungimento degli obiettivi dei singoli progetti e dell’organizzazione del servizio.
La posizione strategica, a inizio della valle Brembana e della Valle Imagna, permette al CSE di avvalersi di collaborazioni strategiche con agenzie e realtà di territorio (ristorante, società sportiva, negozi, bocciofila, biblioteche di Ubiale e di Villa d’Almè). Particolare attenzione merita la vicinanza della Comunità Socio Sanitaria “La casa dei Ragazzi” con la quale si è creata un’efficace collaborazione.
Inoltre cooperiamo con alcuni gruppi di volontariato, come l’associazione I.P.S.e.A di Villa d’Almè, che mette a disposizione la fattoria come luogo dove sperimentare lavori con gli animali e con l’orto, e la partecipazione a un laboratorio creativo gestito da alcune volontarie presso la sede a Villa d’Almè.
Con i volontari del CAI di Bergamo si organizzano uscite sul territorio e passeggiate in montagna a cadenza quindicinale. Grazie al gruppo culturale di Sedrina è possibile partecipare all’organizzazione di eventi.
Laureata in psicologia clinico-dinamica presso l’Università degli Studi di Padova, dove ha conseguito poi un Master di II° livello in “Mediazione negli ambiti famigliare, penale, comunitario, organizzativo e commerciale”.
Svolge la sua attività di project manager in ambito sociale e organizzativo, occupandosi della costruzione di progetti, gestione della squadra di lavoro e costruzione di strumenti di valutazione degli interventi. Come consulente biografico accompagna la famiglia e la persona con disabilità nella costruzione del progetto, nel monitoraggio degli obiettivi e nella valutazione di quanto raggiunto e di quanto ancora raggiungibile; è riferimento per i ruoli e gli snodi del territorio che collaborano col servizio.
La struttura è situata in Via Vittorio Veneto 9, Botta di Sedrina (Bergamo).
Ricavata all’interno di un edificio già esistente sul territorio, è priva di barriere architettoniche per l’accesso e l’utilizzo degli spazi di lavoro.
CSE Peter Pan è dotato di accessi interni con scale e ascensore ed esterni, uscite di emergenza, ingresso, corridoio comune, che connette tutti gli spazi, cucina con servizio catering per il pranzo e utilizzo per laboratorio di pasticceria. Quotidianamente utilizziamo altre ampie aule: aula musica e attività motoria, aula laboratori creativi, aula di informatica.